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Prefazione

Giulia Musumeci

 

 

 

La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione.

Art. 37 della Costituzione Italiana

 

 

 

Qualche tempo fa raccontavo ad un caro amico di questo progetto,

Pari & Dis-pari, gli dicevo: “ci proviamo, a mettere un seme, a cambiare prospettive, ad aprire squarci…”, e la risposta è stata: “che noia, voi donne che vi raccontate le cose da donne, riferite a voi donne…”.

Ancora una volta e a maggior ragione ci siamo poste queste domande:  è possibile parlare di conciliazione lavoro famiglia senza che il tema sia percepito come unicamente ed esclusivamente femminile? È possibile tenere insieme gli uomini e le donne, papà e mamme, insieme genitori e professionisti, senza che ci siano disparità? E’ possibile che le donne acquisiscano gli stessi diritti degli uomini, e che partendo dalle stesse possibilità possano comunque mantenere la loro femminilità? E agli uomini sarà possibile uscire dagli stereotipi che li accompagnano?

Nella nostra mente e nelle nostre ricerche, abbiamo visto migliaia di donne muoversi come acrobate e giocoliere, destreggiandosi col sudore sulla fronte tra parti, mail urgenti, allattamenti, cellulari che squillano, notti insonni, sveglie che suonano, smalti messi in metropolitana, riunioni fissate alle cinque quando i bambini escono da scuola, spesso confrontandosi tra loro su un mondo impreparato, attonito, culturalmente non pronto ad accogliere donne che hanno studiato, investito nella loro professioni, che fanno figli, vogliono una famiglia, ma non ci stanno proprio a rinunciare alla loro identità: sociale, professionale, e femminile.

Donne che, nonostante i principi enunciati dalla Costituzione,  a parità di mansione, guadagnano meno degli uomini. Donne che a parità di meriti e capacità non raggiungono ruoli apicali[1].

Una realtà sotto gli occhi di tutti, sfaccettata a livello sociale, culturale e legislativo. Ma comunemente spesso taciuta, o peggio, ignorata. Salvo che “tra donne”.

Simone de Beauvoir[2] affermava che donne non si nasce ma si diventa. In modo analogo si può dire che la società non nasce, ma diventa democratica. Ma mai senza il fondamentale contributo di tutti e di ciascuno. Uomini e donne, professionisti padri e madri. E, ovviamente, i ragazzi, quelli che tra qualche anno diventeranno padri, madri e professionisti.

Allora, quale miglior mezzo di una discussione aperta? Anzi, una discussione aperta a teatro, sulla scena?

Pasolini infatti sosteneva che: “l’uomo si è accorto della realtà  solo quando l’ha rappresentata. E niente meglio del teatro ha mai potuto rappresentarla”[3].

Dunque, metti un pranzo domenicale. Metti una Mamma che ha affogato lacrime e desideri nelle lasagne di una vita. Metti un Papà con il giornale in mano e la testa altrove. Metti un ragazzo, il Fratello, e una ragazza, la Sorella, con pancia e cuore colmi di passione, di bisogni, di tensioni.

Discutono, si scontrano, tra detti e non detti, tra frustrazioni e timori, tra incapacità di comunicare e bisogno di urlare.

Poi prendi un gruppo di persone, adulte. Poi un gruppo di ragazzi.  Anzi, ragazz*. E il teatro diventa teatro-forum. Chiedigli: “Cosa ne pensi tu? Guardando questa scena, cosa faresti tu? Secondo TE possiamo modificare qualcosa? Perché TUTTI possano migliorarsi?”

Com’è andata, lo scoprirete leggendo questo libro. Questo E-book, che è la stessa cosa.

Ma qui vogliamo anche ringraziare. E non per un atto formale. E’ un ringraziamento sincero, perché al di là di ogni retorica, chi con noi ha investito in questo progetto, ha investito nella società, nei ragazzi, nel futuro.

E che meraviglia, scoprire tanta capacità di analisi, di mettersi in discussione, di aprirsi di fronte a chi non necessariamente la pensa come te.

Dunque grazie, all’Assessorato alle Pari Opportunità dell’Unione Terre D’Argine e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che hanno finanziato questo progetto.

Grazie a tutti gli Istituti Secondari di secondo grado di Carpi, le cui insegnanti Alessandra Burzacchini, Paola Calisesi, Vanda Gambaiani, Emma Giurlani, Nara Magnoni, Emma Pollastri, hanno messo a disposizione tempo, energie, entusiasmo, oltre che le loro classi, per partecipare al progetto. E in quest’epoca in cui tanto l’istruzione scolastica appare minata, fragile, sottile, abbiamo visto quanto invece il ruolo dell’insegnante si confermi come un ruolo di guida non solo culturale, ma anche etica e morale.

Grazie a tutti i ragazzi che hanno partecipato ai laboratori e agli spettacoli, senza di loro sarebbe mancato lo scheletro del lavoro.

Grazie al pubblico delle rappresentazioni, che senza vergogna e con grande umiltà, si è messo in gioco.

Grazie alla casa editrice E-book Editore, che non appena letto il nostro lavoro, con grande pazienza ha aspettato che riuscissimo a dargli una forma e un’armonia.

Ad ultimo, ma non per ultimo, un ringraziamento speciale all’Assessore Maria Cleofe Filippi, che tanto si è impegnata da anni, dalle scuole materne alle superiori, dagli spettacoli teatrali ai convegni, per trasmettere una cultura di genere, e sensibilizzare al tema della conciliazione lavoro famiglia.

Troverete di seguito il racconto di Antonella Delli Gatti, che ha lavorato coi ragazzi nei giorni di laboratorio immediatamente precedenti le rappresentazioni teatrali, di Irene Zagreblesky, che ha applicato la tecnica del teatro-forum al tema prescelto e che ne ha firmato la regia. A seguire l’analisi di Giorgia Messina, che si è laureata in Psicologia presso l’Università degli Studi di Torino nell’autunno 2013 con un tesi realizzata proprio a partire dall’esperienza Pari & Dis-pari, e la cui relatrice Chiara Ghislieri, Professore associato di Psicologia del lavoro e del benessere nelle organizzazioni presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Torino, è anche autrice delle conclusioni di questo libro.

 

Così, con un sorriso, un anno fa abbiamo concluso il progetto. E con un sorriso, ora ve ne restituiamo il racconto, le impressioni e le analisi.

 

 

 

 

[1] Martini, Piccardo, 2009 Ryan e Haslam, 2005.

 

[2] de Beauvoir, S. (1949). Il secondo sesso. Trad. it. Il saggiatore, Milano, 2008.

 

[3] Pier Paolo Pasolini, tratto da Affabulazione

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